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Triplo album sul barocco sconosciuto
“[…] A far riflettere sul valore effettivo di un musicista che merita una sostanziale riabilitazione non è un maturo musicologo o un interprete di avanzata età, ma un giovane pianista (che studia attualmente anche composizione), maturato in quel laboratorio di valenza internazionale che è il Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste.
Ciò che sorprende del grande lavoro di reinterpretazione e di ricerca che Paolo Zentilin ha fatto – documentandolo in un triplo cd – è l’equilibrio trovato fra meditata espressività e rigore ricostruttivo di queste dodici sonate, che segnano, nella storia della musica, un punto fondamentale di passaggio poco noto.”
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articolo tosolini gazzettino 10-04-2021La prima registrazione mondiale su pianoforte moderno dell’integrale delle 12 “Sonate da Cimbalo di Piano e Forte” op. 1 di Lodovico Giustini da Pistoia (1685-1743), è un’autentica scoperta.
Nonostante non siano molto conosciute, questo corpus riveste infatti un’importanza notevole dal punto di vista storico: sono i primi brani ad essere stati composti esclusivamente per il fortepiano, strumento allora appena inventato.
Pubblicate a Firenze nel 1732, riscossero un notevole successo tanto che, poco più avanti, furono ristampate ad Amsterdam.
A interpretarle, il sorprendente pianista friulano Paolo Zentilin.
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Le irresistibili Sonate Giustiniane op. 1 di Paolo Zentilin
“[…] Il pianista Paolo Zentilin si compiace chiaramente dell'immediatezza tattile e della seducente gamma cromatica del suo strumento Fazioli, che si prestano prontamente alle inflessioni giocose e agli improvvisi cambiamenti di articolazione del pianista, come dimostrato in modo significativo nella Corrente della Sonata n. 5 e nella Giga della n. 6, tanto per fare due esempi.
Il secondo movimento della Sonata n. 11 presenta linee legate lunghe e splendidamente sfumate che elevano l’indicazione dolce specificata dal compositore ad altezze rarefatte.
Al contrario, Zentilin a volte ridimensiona la musica a dimensioni più intime e apparentemente sbrigative; il suo modo di improvvisare con l'apertura dell’Allemanda della Sonata n. 7 contrasta nettamente con i ritmi puntati più saldi e stabili che il pianista Enrico Maria Polimanti predilige nella sua registrazione Naxos di una selezione di alcune sonate.
In effetti, alcuni ascoltatori potrebbero preferire l'approccio meno stilizzato e più diretto di Polimanti, insieme al suono più corposo di Naxos.
Al contrario, una prospettiva più lontana della sala da concerto caratterizza l'ingegneria di Brilliant Classics.
Anche se non vorrei fare a meno di Polimanti, non riesco a immaginare nessun appassionato di tastiere che rinuncia al prezzo assurdamente economico di Brilliant Classics per tutte e dodici le sonate Op. 1, oltre alla raffinata arte di Zentilin.
Una pubblicazione irresistibile.”
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Quando la fisarmonica si fonde col pianoforte
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